West Nile virus in Veneto: facciamo chiarezza

Fonte: Regione Veneto

 

A seguito di alcuni casi umani di malattia di West Nile in Veneto è opportuno fare chiarezza su alcuni aspetti che riguardano il virus West Nile, come le sue modalità di trasmissione, la sua presenza sul territorio e gli interventi che possono essere messi in atto da istituzioni e cittadini per evitarne la diffusione. Riportiamo quindi le risposte alle domande più frequenti che giornalisti e cittadini ci rivolgono.

Cos’è West Nile? Come si trasmette?

È una malattia virale che colpisce soprattutto gli uccelli trasmessa da zanzare.  Le zanzare si infettano pungendo gli uccelli e a volte trasmettono il virus anche ad ospiti accidentali come il cavallo e l’uomo. La zanzara che trasmette il virus West Nile (WNV) non è la zanzara tigre, bensì la nostra zanzara comune notturna (Culex pipiens) che punge dal tramonto all’alba.


È un virus esotico? È una novità? Chi l’ha portato?

Non è più una novità. Il virus West Nile è arrivato in Veneto per la prima volta nel 2008, probabilmente veicolato da uccelli migratori dall’Africa,  e da allora non ci ha più abbandonato, poiché ha trovato in loco le condizioni ideali per il suo mantenimento, cioè un clima caldo-umido, che favorisce le zanzare, ed abbondanza di volatili selvatici, in particolare nelle nostre aree umide.


Le persone che vengono dall’estero c’entrano qualcosa?

No, per la semplice ragione che l’uomo, anche se infetto, non è in grado di trasmettere il virus alle zanzare o ad altre persone per contatto diretto. Quindi qualsiasi persona infetta non è contagiosa.


Qual è la situazione West Nile in Veneto?

Il 2018 è caratterizzato da intensa circolazione virale. Questo significa che ritroviamo il virus nelle zanzare, negli uccelli, negli animali sentinella come i cavalli, nei donatori di sangue asintomatici. Ci sono alcuni casi clinici di malattia di West Nile, come già successo in tutti gli anni precedenti, anche se con numeri di casi variabili di anno in anno. La situazione è simile in Emilia Romagna, mentre altre regioni del Nord come Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte sono coinvolte in misura minore.


Ma cosa si fa per combattere West Nile?

Mappa delle trappole per zanzare attualmente distribuite in Veneto e Friuli Venezia Giulia per la sorveglianza del virus della West Nile (clicca per ingrandire).

Tutto il possibile. Esiste un Piano nazionale integrato che detta le misure minime di sorveglianza e controllo. Ma la Regione del Veneto fa molto di più con propri piani regionali che si possono consultare sul sito della Regione Veneto e sul sito Resolve, nei quali sono descritte le attività che ULSS, comuni e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) svolgono in campo medico e veterinario, comprese quelle di controllo ordinario e straordinario delle zanzare.

La Regione del Veneto è stata la prima ad attivare la sorveglianza delle febbri estive nell’uomo ed un controllo capillare degli equidi come sentinelle. Ad oggi sono presenti sul territorio 55 trappole per zanzare che catturano insetti tutte le settimane per ricercare il virus. Tutti i donatori di sangue e organi della regione sono controllati per WNV per evitare la trasmissione del virus  con trasfusioni e trapianti.

Tutti gli anni sono organizzati incontri informativi e corsi di formazione per operatori del settore sanitario coinvolti nelle attività di diagnosi, prevenzione e controllo – come il corso ECM “Artropodi vettori di patogeni per l’uomo e gli animali: zanzare” disponibile online fino al 21 giugno 2019 – e anche per i cittadini, privilegiando la formazione dei bambini.


Cosa succede quando c’è un caso umano di WNV?

A seguito di un caso umano vengono effettuati interventi di disinfestazione nei confronti delle larve e degli adulti di zanzara comune attorno alla residenza della persona o nel luogo dove presumibilmente si è infettata, utilizzando i prodotti indicati nei protocolli di intervento regionali. L’estensione dell’area da trattare viene valutata a seconda dei contesti in cui ci troviamo: area urbana o rurale. L’obbligo di disinfestazione è esteso a livello provinciale a tutte le aree che prevedono affollamenti come sagre, manifestazioni sportive, eventi culturali, etc.


Se esistono tutte queste misure di controllo perché abbiamo i casi di malattia?

Perché è impossibile eradicare le zanzare che trasmettono WNV, non possiamo curare o vaccinare i volatili selvatici, serbatoi del virus, e non esiste ancora un vaccino per l’uomo. Possiamo solo cercare di ridurre la densità delle zanzare effettuando periodici interventi larvicidi nei siti di sviluppo della zanzara comune (caditoie e fossati). Il trattamento adulticida va effettuato solo in caso di focolaio da WNV, oppure anche a seguito di singolo caso umano in ambito urbano, per un raggio di 200 metri attorno alla sua abitazione, avendo l’accortezza di non irrorare i prodotti destinati al consumo umano (piante da frutto ed orti).


Il singolo cittadino non può fare niente?

Può fare molto. La prima cosa da fare è proteggersi dalle punture di zanzara, utilizzando le zanzariere o i condizionatori quando si è in casa ed utilizzando repellenti cutanei quando si fanno attività all’aperto. Sul nostro sito è disponibile e scaricabile una guida sul corretto utilizzo dei repellenti, che non sono tutti uguali.

La seconda cosa da fare è evitare di “allevare” le zanzare nei propri giardini, eliminando le fonti di acqua stagnante, trattando le caditoie con larvicidi per zanzare, coprendo i bidoni d’acqua negli orti e svuotando quelli non utilizzati, tenendo il verde curato. Alcuni pratici consigli sono disponibili in questo video sulla corretta prevenzione dell’infestazione da parte di zanzara tigre, regole che valgono anche per la zanzare notturna che trasmette West Nile.

Pagina aggiornata il 22/12/2023

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